5/01/2024

“Comunque mamma”, il nuovo libro di Antonella Ferrari

Se il titolo promette speranza, è il sottotitolo a esprimere tutta la sofferenza che l’attrice ha vissuto, e continua a vivere, per una maternità negata.

Attrice, scrittrice e affermata giornalista, Antonella Ferrari è una donna speciale, una di quelle anime belle che raramente si incontrano nella vita. E chi ha avuto la fortuna di conoscerla, non può che confermarlo. Perché Antonella, nonostante la sua malattia, non nega a nessuno un sorriso, una parola di incoraggiamento e l’invito a non mollare mai, nemmeno di fronte a ostacoli che sembrano insormontabili, come quello che è capitato a lei: il sogno negato della maternità. È questo il delicatissimo tema che Antonella affronta nel suo nuovo libro intitolato “Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta”, pubblicato con l’editore HarperCollins Italia.

Antonella Ferrari: il sogno della maternità

Che voleva essere mamma Antonella lo ha capito fin da quando era giovanissima. A 19 anni è diventata zia. Si è presa cura della piccola Federica, sua nipote. Le cambiava i pannolini, le dava da mangiare, la faceva giocare, le raccontava favole guardandola crescere. Il tempo trascorreva e Antonella aveva dentro sé una certezza: avrebbe realizzato il suo più grande sogno, quello di diventare mamma. Prima o poi, tra le sue braccia, avrebbe tenuto e cullato il suo bambino.

Ma la vita aveva in serbo per lei un percorso diverso. Con un ritardo di molti anni, è arrivata la diagnosi di una terribile malattia: la sclerosi multipla. Ma nemmeno questo macigno ha distrutto il sogno di Antonella. Questa malattia, infatti, non impedisce a una donna di diventare madre. Eppure, il figlio tanto desiderato non è mai arrivato e quel sogno lentamente si è infranto.

Antonella si è dovuta difendere da pregiudizi, da un senso di inadeguatezza, da un vuoto che ancor oggi l’accompagna, dalle parole poco sensibili che spesso le sono state rivolte, da altre donne e da alcuni medici: sei malata, non puoi essere madre.

Antonella Ferrari: la forza nella sua famiglia

E così, Antonella ha finito col credere di essere una donna incompleta, una donna non del tutto realizzata perché un figlio non è mai arrivato. C’è, però, qualcosa di forte che la sostiene, anche nei momenti più dolorosi: la sua famiglia. L’amore che la lega a suo marito Roberto è stato il segreto che le ha permesso di andare avanti. Il suo sostegno l’ha sempre fatta sentire adeguata, unica, amata. Antonella ha dedicato questo libro proprio a lui, a Roberto, l’uomo che ha sposato nel 2009.

È proprio Roberto che nei momenti più bui ha spiegato ad Antonella che loro sono comunque famiglia, una famiglia piccola ma unita, forte, ricca di un amore autentico in grado di affrontare qualsiasi difficoltà e colmare ogni vuoto, anche quello del figlio tanto desiderato e mai arrivato. È stato proprio Roberto, dopo essersi sottoposto a specifici esami, ad aver proposto ad Antonella la strada dell’adozione. E nonostante anche questa strada abbia avuto esiti negativi, Roberto e Antonella si sono ritrovati ancora più uniti. Roberto le ha dichiarato: “Tra un figlio e te, scelgo te. Il nostro amore è completo, non è a metà. Si basa sulla certezza, sulla fiducia, sul non arrendersi mai di fronte alle difficoltà”.

E sono i piccoli gesti d’amore che si scambiano ogni giorno che hanno cimentato la loro unione e che sono diventati testimonianza di qualcosa di immenso, che in poche coppie sanno provare e coltivare: l’amore vero. Nella loro famiglia, nonostante non ci siano figli, c’è un altro amore immenso: il cane Grisù, che regala presenza e amore incondizionato.

Un dolore continuo e un profondo senso di solitudine

Il nuovo libro di Antonella Ferrari esce a distanza di 10 anni dal suo precedente lavoro intitolato “Più forte del destino” (Mondadori, 2012). “Ho deciso di affrontare un altro tema doloroso della mia vita e di usare la scrittura come terapia”. Ma la sofferenza viene raccontata nelle pagine del suo libro con delicatezza, parlando anche delle storie di alcune donne che ha incontrato nel suo cammino, con chi ha avuto il coraggio di adottare bambini disabili o di accudire piccoli migranti che hanno bisogno di cure in un tempo difficile della vita.

O chi, a causa del ritorno di un tumore da cui era precedentemente guarita, ha visto interrompere le pratiche di adozione perché definita non più idonea. È anche grazie a queste compagne di vita che Antonella è riuscita ad accettare il senso di vuoto, la sua fragilità, il senso di ingiustizia nel non poter avere un figlio e l’inadeguatezza che vive costantemente per non essere madre.

Antonella Ferrari: “non sono la mia malattia”

Anche la strada dell’adozione è stata negata ad Antonella. La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa. “La legge italiana (n 184 del 1983 che regola gli istituti dell’affidamento e dell’adozione) non pone questi paletti rispetto a una malattia o disabilità però, di fatto, l’adozione è stata negata a tante donne con Sclerosi multipla o con altre malattie degenerative o anche con tumore, anche se la patologia è sotto controllo, come nel mio caso. A sconsigliare l’adozione sono le Linee guida, che forse è il caso di aggiornare perché, al di là della mia storia personale, non andrebbe negata la possibilità di adottare un bambino a una donna malata, disposta ad amare e crescere un figlio, anche con delle difficoltà. Mi auguro che le istituzioni possano intervenire in questa direzione”.

Una forza che non l’abbandona mai

Antonella Ferrari ha da sempre uno sguardo rivolto alle persone affette dalla sua stessa patologia e si batte affinché i diritti delle persone malate vengano rispettati. Nel 2022 è stata insignita dell’Ambrogino d’Oro, l’onorificenza che la città di Milano riconosce ai cittadini che si sono distinti per il loro l’impegno civico. Antonella ha sempre combattuto per i diritti dei lavoratori con disabilità, in particolare con coloro che operano nel mondo dello spettacolo, affinché non venissero discriminati: “Io non sono la mia malattia, sono un’attrice che ha studiato molto per fare questo lavoro”.

La scrittura l’ha aiutata ad affrontare il dolore e con la sua forza farà il possibile affinché altre donne non si trovino nella sua stessa situazione. “Mi auguro che questo nuovo libro sia utile a tante “non mamme” perché possano trovare meno ostacoli nel percorso verso la maternità, ma serva pure ad aiutare me a metabolizzare il dolore di non avere avuto un figlio, nemmeno in adozione”.

Potete seguire Antonella Ferrari sul suo nuovo profilo IG: antonellaferrari.official

Ph: crediti Nicola Allegri

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